L’elefante africano maschio è il più grande esemplare terrestre vivente; presenta dimensioni maggiori rispetto a quello asiatico e la sua altezza può arrivare a circa 4 metri con un peso che può raggiungere 6 tonnellate; le dimensioni delle esemplari femmine è invece inferiore, con una altezza media di 2,60 metri e un peso di 3 tonnellate .
La sua distribuzione include 37 Paesi africani e il suo habitat include foreste, boschi, praterie, zone umide e terreni agricoli. Come per l’elefante asiatico, si muove in mandrie di femmine con prole e una matriarca alla guida, mentre i maschi generalmente vivono da soli o in gruppetti. Anche in questo caso il cucciolo nasce dopo 22 mesi di gestazione e pesa già 100 kg circa e dopo pochi giorni si unisce già al branco.
La maggior parte del tempo, sia di giorno che di notte, la trascorrono nutrendosi di foglie, radici, germogli, frutti. L’acqua la utilizzano non solo per dissetarsi ma anche per i frequenti bagni di fango che consentono di regolare la temperatura corporea e liberarsi dai parassiti.
E’ considerato una specie a rischio secondo lo IUCN (Red List of Threatened Species) a causa delle minacce legate alla riduzione e alla frammentazione dell’habitat causata dall’espansione umana e dalla conseguente conversione di habitat naturali in aree agricole e insediamenti abitativi; a questo si aggiunge il bracconaggio legato al commercio illegale dell’avorio delle zanne.